top of page

ASPETTANDO RE LEAR

GIOVEDÍ 24 OTTOBRE - ALESSANDRO PREZIOSI E NANDO PAONE

GIOVEDÍ 24 OTTOBRE - Cinema Teatro Astoria di Fiorano Modenese

ORE 21.00


di Tommaso Mattei

da William Shakespeare

regia Alessandro Preziosi

con Alessandro Preziosi, Nando Paone, Arianna Primavera, Roberto Manzi, Valerio Ameli

opere in scena Michelangelo Pistoletto

costumi Città dell’arte/Fashion B.E.S.T

musiche Giacomo Vezzani

supervisione artistica Alessandro Maggi


Aspettando Re Lear è un adattamento da Shakespeare con un evidente richiamo a Aspettando Godot di Samuel Beckett, uno spettacolo sul difficile rapporto tra padri e figli, sulla relazione tra Uomo e Natura e sulla perdita e il ritrovamento dei valori. Nello spettacolo si parla di follia, di potere che distrugge, di solitudine di caos dentro e fuori, “l’unico ordine possibile” per Michelangelo Pistoletto. E in scena ci sono le opere e i costumi del maestro, costumi iconici realizzati dal collettivo Fashion B.E.S.T. con materiali sostenibili, come anche delle musiche composte da Giacomo Vezzani sono ispirate ad opere dell’artista. Parlando di questa commistione multidisciplinare tra arte contemporanea e teatro, commenta Alessandro Preziosi in veste di regista: “A teatro ho condiviso la messa in scena dei presupposti del Terzo Paradiso, la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la Natura. L’uomo deve cercare di non essere debitore alla Natura di ciò che indossa: il senso dell’abito, del superfluo, dello stretto necessario sono tematiche di Michelangelo Pistoletto che porto a teatro. L’uomo nella sua nudità trova sé stesso, e così anche noi attori durante lo spettacolo veniamo privati dei vestiti, per farci vedere per quello che siamo” L’adattamento di Tommaso Mattei, si concentra sul momento chiave della tragedia shakespeariana, rappresentato dalla tempesta che colpisce il re proprio mentre vaga alla mercè degli eventi atmosferici dopo disastro combinato con ognuna delle “amate” figlie. Lear, accompagnato dal conte di Kent, sotto le mentite spoglie del servo Caio, e dal fedele Fool, a sua volta “interpretato” con arguzia della figlia Cordelia amorevolmente impegnata a farlo rinsavire, sembra assistere inerme allo sconvolgimento dell’ordine naturale fino all’inaspettato finale. Re Lear è la metafora della condizione umana: caduta e creazione. Ama solo sé stesso, la mancanza d’amore l’ha portato alla follia e alla solitudine; vaga in una landa di nulla con cui il sovrano senza più corona dovrà fare i conti. È come se Re Lear prevedesse l’inevitabile nulla che ci attende come risultato del fatiscente ordine permanente, proprio come Aspettando Godot ci rivela quel che accade “dopo che il vecchio cade”. A pagare le conseguenze della “cecità” dei padri, dovranno essere i figli?

bottom of page